Il valore aggiunto totale (considerando anche l’indotto) corrisponde al 10,0% del PIL nazionale.
La Lombardia è la regione italiana maggiormente sviluppata, per quanto riguarda il valore della produzione (con oltre 25 miliardi di valore aggiunto) e il numero di addetti.
La filiera life science regionale incide sul totale nazionale con quote pari al 32% della produzione, 26% del valore aggiunto e 20% dell’occupazione.
Considerando sia il contributo diretto, sia l’indotto il valore aggiunto della filiera in Lombardia è pari a 50 miliardi di euro (pari al 2,8% del PIL nazionale), con un’incidenza pari al 12,8% del PIL regionale.
La filiera della salute lombarda ha generato, nel 2018, oltre 25 miliardi di euro di valore aggiunto e un indotto di oltre 24 miliardi. I servizi sanitari attivano nel complesso 14 miliardi di valore aggiunto (57,8% del valore totale della filiera), mentre commercio e industria generano insieme più di 10 miliardi; l’industria farmaceutica costituisce a livello industriale il segmento più rilevante. In Lombardia l’incidenza percentuale del valore aggiunto della farmaceutica sul totale è pari all’1,8% e quella del fatturato all’1,5%.
Il contributo lombardo alla filiera nazionale scienze della vita si conferma rilevante: in Lombardia, dove risiede circa un sesto della popolazione nazionale (16,7%) ed è generato più di un quinto del PIL (22,1%), si registrano il 19,9% degli addetti, il 25,5% del valore aggiunto e il 31,7% del valore della produzione nazionali.
Le altre regioni benchmark mostrano, invece, un’incidenza delle grandezze economiche analizzate sul totale nazionale sostanzialmente allineata con la distribuzione della popolazione e del PIL sul territorio.
Inoltre, va evidenziato che il contributo già rilevante della Lombardia alla crescita del Life Sciences italiano è in ulteriore aumento.
La regione sta infatti sperimentando tassi di crescita decisamente sostenuti e superiori a quelli osservati a livello nazionale: +27,5% vs +13,2% del valore della produzione tra il 2014 e il
2018, +22,8% vs +7,2% del valore aggiunto.
L’industria farmaceutica
La farmaceutica lombarda emerge come settore di rilievo dell’economia locale.
In Lombardia l’incidenza percentuale del valore aggiunto della farmaceutica sul totale è pari all’1,8% e quella del fatturato all’1,5%, valori inferiori solo a quelli della Cataluña (3,5% il peso del valore aggiunto e 2,5% il peso del fatturato).
La Lombardia è una eccellenza dell’industria farmaceutica europea, confermata anche dall’aumento considerevole della propria capacità competitiva e apertura internazionale. Nel 2019 le imprese farmaceutiche lombarde hanno esportato beni per 8,4 miliardi (il 26% del totale export settoriale italiano), con una crescita più che doppia rispetto al 2008 (+140%) e superiore a quella sperimentata da tutti i benchmark europei.
La ricerca in Lombardia in termini di pubblicazioni
Il comparto life science rappresenta un settore ad alta intensità di ricerca.
La ricerca scientifica è misurata in termini sia di quantità, ossia di articoli pubblicati, sia di qualità, ossia di citazioni ricevute. Tra il 2014 e il 2018 la Lombardia registra un sensibile avanzamento nella produzione scientifica (+11%), superiore a tutte le regioni benchmark.
Tuttavia, in termini di ‘quantità’, il numero di pubblicazioni Life Sciences continua ad essere in Lombardia inferiore ai benchmark: 659 articoli per milione di abitanti, a confronto con 723 in Baden-Württemberg, 894 in Cataluña e, soprattutto, 1.516 in Île de France che svetta nettamente con una produzione doppia rispetto ai benchmark.
È importante ricordare, tuttavia, che rispetto a Germania e Francia, l’Italia presenta livelli di investimento in R&S inferiori, in valore assoluto.