Naomi Oreskes, geologa e storica della scienza, insegna all’Università di Harvard. È una delle principali intellettuali pubblicamente impegnate sul ruolo della scienza nella società, sulla realtà del cambiamento climatico antropogenico e le campagne di disinformazione anti-scientifica
Ecco riproposti alcuni dei contenuti del suo libro “Why Trust Science?” uscito a fine 2019 negli Stati Uniti, in cui offre una difesa audace e convincente della scienza, rivelando perché il carattere sociale della conoscenza scientifica è la sua più grande forza e la ragione più grande per cui possiamo fidarci.
Nonostante gli attacchi subiti dai potenti e la diffidenza crescente dopo la pandemia da coronavirus.
La scienza può aiutarci a combattere il cambiamento climatico, a proteggerci dalle pandemie e molte altre cose ancora, ma spesso viene messa in discussione. Molte persone si chiedono: perché mai dovremo fidarci degli scienziati?
“Nella sua essenza questa è una domanda corretta – ha spiegato Naomi Oreskes – io rispondo sempre citando il matematico Blaise Pascal, che alla domanda se Dio esistesse, lui ribatteva: cosa succede se io credo in Dio e poi non esiste? O se non ci credo e poi esiste? La domanda sulla fiducia negli scienziati ha la stessa ragione. La scienza è allora una questione di fede? Credo che noi dovremmo accettare la scommessa di Pascal”.
Negli ultimi anni sono state molte le persone che hanno rifiutato la scienza, recentemente di fronte al Covid-19, ma anche, ad esempio, nel dibattito sui vaccini. “I rischi di questo rifiuto sono stati alti – ha spiegato Oreskes – Dobbiamo fidarci, non c’è solo un metodo scientifico, ce ne sono diversi, utilizzati dagli scienziati in tempi e modi diversi, che dimostrano perché dobbiamo fidarci della scienza. Tutti questi metodi hanno in comune le evidenze sugli oggetti e i processi del mondo naturale, e sono basati su sperimentazioni e osservazioni, quindi non possono che dirci la verità”.
Gli attacchi alla veridicità della scienza sono all’ordine del giorno. Non provengono da altri scienziati, ma dalle forze potenti della società che si sentono minacciate dalle scoperte scientifiche.
Oreskes ha invitato gli ascoltatori a porre l’attenzione sui processi scientifici.
“La fiducia del cittadino non deve basarsi sull’autorità del singolo scienziato. Ognuno di noi, per capire la scienza, deve concentrarci sui processi, pensandoli come una giuria di pari”.
Tra i suggerimenti della Oreskes, una comunicazione più attenta e efficace da parte dei Ricercatori e una migliore definizione della loro Agenda di Ricerca.